La frattura più frequente alla nascita è quella della clavicola e solitamente è la conseguenza di un parto distocico, soprattutto di spalla, ma può avvenire anche durante l’espletamento di un parto fisiologico.
In rari casi, è un evento causato volontariamente dal ginecologo, quando ci si trova di fronte all’impossibilità di estrarre il feto, in condizioni di grave rischio di morte per il nascituro.
Il neonato che ha la clavicola fratturata, solitamente presenta un pianto incoercibile, è irritato e non riesce a muovere il braccio omolaterale, né volontariamente né in seguito alla prova del riflesso di Moro.
Fortunatamente la maggior parte delle fratture di clavicola neonatali sono lievi e riescono a guarire senza alcuna complicanza, grazie alla formazione di un grosso callo osseo in corrispondenza della lesione entro una settimana dal parto.
Sarà necessario fissare tramite un’apposita imbracatura il braccio fratturato.
Meno spesso, durante un parto distocico, si può verificare la frattura delle ossa lunghe come femore e omero, ma anche in questo caso la frattura è quasi sempre lieve e si risolve completamente in poco tempo.
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