Il MONITORAGGIO DEL PARTO NATURALE
La gravidanza e il parto sono processi fisiologici, previsti dalla natura, che nella maggior parte dei casi non richiedono particolari interventi di tipo medico, se non un attento monitoraggio delle condizioni materne e fetali. Fin troppo spesso si assiste a una eccessiva medicalizzazione.
Esistono però alcune situazioni particolari in cui l’intervento del ginecologo e del suo staff devono essere tempestivi e risolutivi, soprattutto durante il travaglio e il parto.
Il travaglio è un evento traumatico per il feto, che deve adattarsi al bacino materno per poter essere espulso correttamente.
Fisiologicamente, in una donna alla prima gravidanza, il travaglio può durare dalle 12 alle 24 ore. Durante questo periodo, è necessario monitorare le contrazioni materne e il battito cardiaco fetale attraverso la cardiotocografia.
UTILITÀ DELLA CARDIOTOCOGRAFIA FETALE (CTG)
Durante il travaglio, il monitoraggio cardiotocografico permette di controllare se il bambino resiste bene allo stress indotto dalle contrazioni uterine, cogliendo sul nascere eventuali complicazioni, come l’ipossia da parto ( cioè una carenza di ossigeno nei tessuti del feto), che richiedono il taglio cesareo.
Un esame ideale ma con delle insidie tecniche, poiché ha un’ottima specificità (presenta pochi falsi negativi, ovvero è difficile che attesti che il feto stia bene e invece non sia così), ma presenta una bassa sensibilità (ha un numero alto di falsi positivi, ovvero è possibile che possa segnalare sofferenze fetali non realmente in atto).
È per questo che l’ uso di questa metodica ha di fatto aumentato l’incidenza dei parti operativi e dei tagli cesarei, permettendo allo stesso tempo, se ben interpretato di intervenire tempestivamente in caso di sofferenza fetale.
COMPLICANZE DEL PARTO ED ERRORI
Gli errori che possono verificarsi in sala parto, purtroppo possono avere conseguenze a lungo termine sul nascituro, i più comuni sono:
- ritardo nell’espletamento del parto in un feto sofferente con gravi conseguenze: ischemia, encefalopatia ipossico-ischemica, sindrome da aspirazione di meconio (quando il neonato aspira nei polmoni il materiale fecale sterile di colore verde scuro chiamato meconio)
- paralisi cerebrale
- distocia di spalla (quando la testa fetale è già disimpegnata ma spalle non possono disimpegnarsi con conseguenti possibili danni come asfissia)
- fratture neonatali
- lesioni causate da forcipe (strumento simile ad una pinza a forma di doppio cucchiaio, utilizzato per estrarre la testa del nascituro) o ventosa
- infezioni
- ematoma cerebrale ed emorragie
Se ritieni di essere vittima di errori medici in sala parto, contatta lo Studio Legale Sgromo e raccontaci il tuo caso. Il nostro staff di medici legali e avvocati specializzati in malasanità saprà ascoltarti e consigliarti per ottenere un giusto risarcimento danni.
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